In seguito ai ripetuti attacchi terroristici che hanno colpito la Gran Bretagna, il primo ministro inglese Theresa May ha pubblicamente espresso la sua propensione a bandire la crittografia: a suo parere potrebbe servire a limitare la cospirazione degli jihadisti online. Nei suoi progetti non esisterebbero in rete spazi totalmente sicuri né mezzi di comunicazione così inaccessibili da non poter essere controllati dalle autorità.

Eppure l’intera comunità informatica, e non solo, si scatena contro queste affermazioni evidenziando l’assurdità di tale proposta. Sono diventate virali le parole di Cory Doctorow, giornalista, scrittore e blogger che in un suo saggio ha spiegato quanto sarebbe sbagliato eliminare la crittografia e perché un provvedimento del genere non funzionerebbe in ogni caso. (Leggi il saggio in lingua originale)

La sicurezza informatica è indispensabile per proteggere dati sensibili, segreti professionali, operazioni bancarie, foto personali e comunicazioni ordinarie: aprire le porte della crittografia alle autorità significherebbe consentire a chiunque lavori per lo stato di impadronirsi della vita altrui. Qualunque azione online basata su informazioni riservate diventerebbe rischiosa.

Sottraendo la sicurezza informatica ai terroristi, la si sottrae automaticamente a tutti gli altri. E, purtroppo, non è solo attraverso mezzi informatici che si muove la minaccia Isis, quindi il provvedimento proposto dalla May porterebbe più danni che benefici.

1 COMMENT