Si è svolto a Napoli Hack the Whale, l’hackathon di cyber defense organizzato da AFCEA in occasione del TechNet Europe 2018. La maratona ha messo alla prova tanti giovani studenti e appassionati di hacking, che per 24h non stop hanno affrontato sfide ed enigmi di sicurezza informatica.

Lo scopo della gara non era misurarsi come “hacker” nel senso più comune del termine, ossia violando i sistemi informatici per danneggiarli o rubare informazioni riservate; al contrario, l’obiettivo era dimostrarsi abili conoscitori delle modalità di attacco usate dai criminali informatici al fine di contrastarli nel modo più veloce ed efficace. Hack the Whale ha preparato futuri esperti di cyber defense nella lotta contro gli attacchi hacker.

A partire dalle 19:15 di venerdì 19 ottobre, i partecipanti sono stati accolti all’interno della Apple Developer Academy presso l’Università Federico II di Napoli. A motivarli, un comitato tecnico-scientifico d’eccezione formato da esperti di cybersecurity, oltre al comitato organizzativo dell’hackathon AFCEA.

Per il Comitato Tecnico-Scientifico c’erano: Francesco Castagna (Chair) – VP AFCEA Naples Chapter, Pierluigi Paganini – Link Campus University, Aaron Visaggio – Unisannio, Francesco Palmieri – Unisa, Simon Pietro Romano – Unina. Per il Comitato Organizzativo, invece, erano all’evento: Dario Nicolella (Chair) – President AFCEA Naples Chapter, Pasquale Daponte – Member board AFCEA Naples Chapter, Massimiliano Canestro – Secretary AFCEA Naples Chapter, Michele Cortese – Member board AFCEA Naples Chapter, Antimo Angelino – Chair ICT commission OIN, Silvia Ullo – Member board AFCEA Naples Chapter, Luca De Vito – Young President AFCEA Naples Chapter.

L’hackathon AFCEA è stato realizzato grazie al supporto degli sponsor, tra cui Bit4id, rappresentata all’evento dal CEO Antonio Chello: “Siamo felici di sostenere AFCEA in questa iniziativa; crediamo sia importante dare spazio ai nuovi talenti nel campo dell’informatica e della cybersecurity”.

Antonio Chello, CEO di Bit4id
Antonio Chello e Pierluigi Paganini, tra gli esperti del Comitato Tecnico-Scientifico

Alle 20:00, tutti alla propria postazione. Che si lavori in squadra o in autonomia, meglio stare comodi per affrontare la lunga notte di hacking. I partecipanti potevano scegliere quale sfida affrontare tra diverse proposte. Ecco le categorie:

  1. “Casing the environment” techniques: footprinting, scanning, enumeration;
  2. Attacking a vulnerable web application;
  3. Escalating privileges on a hacked network node;
  4. Showing how to “pwn” a node hosting a vulnerable database;
  5. Showing how to use the most widely deployed hacking tools.

Dopo aver spiegato le “regole del gioco”, a dare il via alla maratona ci ha pensato Simon Pietro Romano, professore di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni all’Università Federico II di Napoli.

La notte di hacking è trascorsa tra grattacapi e nuove scoperte, fino alle prime luci del mattino. Breve pausa per la colazione, poi la maratona informatica è proseguita fino alla sera di sabato 20.

Hack the Whale ha riscosso grande interesse ed entusiasmo tra i giovani “hacker”. Un’esperienza formativa che allo stesso tempo si è rivelata anche un’occasione di aggregazione e divertimento.

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